9th European Week of Regions & Cities - OPEN DAYS 2011
For several days this October, I had the opportunity to participate in a series of meetings at the European Commission in Brussels for the 9th Annual Week of Regions and Cities, knows as ‘Open Days 2011.’ This conference, which took place over four days, included a series of more than 100 workshops that involved approximately 6,000 people from all over the world. I participated in eight sessions, which covered themes such as: Cohesion Strategies, Present and Future; Funding from the EU; and the City of the Future. Though the topics seemed diverse, in reality they were all linked to a single subject – the European Strategy for 2020.
This strategy concentrates on three principal priorities: intelligent growth (based on an economy of knowledge and innovation); sustainable growth (based on a more competitive economy, with efficiently used resources and respect for the environment); and inclusive growth (based on an economy with high levels of employment and social and territorial cohesion). These priorities are pursued via a series of seven principal initiatives that range from education to employment, and from digitalization to the politics of industrialization in a global world.
Today, such initiatives are realized with the help of money from European Structural Funds. These are divided into three sub-groups, of which the Cohesion Fund is of most interest to me. Over 80% of this fund is dedicated to the poorest regions of the European Union (EU), identified as having per capita GDP below 75% of the European average. Both southern Italy and the Italian islands fit this description, with a per capita GDP of only 69% compared to the European average.
Central Italy, which includes the Marche Region, has a per capita GDP of 116% and thus does not belong to the first category; however, it is included in another grouping, called ‘Regional Competitiveness and Employment.’ In this category 16% of the European funds (equal to approximately 8 Million Euro per year) are allocated, to be divided between 170 European regions not covered by the first group.
In the current program from 2007 to 2013, the European funds are utilized as co-financing for projects designed to reinforce the economy by developing innovation and entrepreneurship; protecting the environment; favoring low-emission transportation; and investing in human resources.
In several sessions, changes to the Cohesion Strategy document for the period 2014-2020 were discussed. Among these, the principal news regarded continuous monitoring of the effective use of the funds with respect to the original projects. The projects, to be financed with these funds, must include a detailed feasibility study that includes solutions for potential legal problems (such as expropriations, for example). This monitoring will permit the EU to identify and reward those countries that best satisfy the requirements, and to suspend financing for those that do not respect their commitments.
The Cohesion Strategy is strongly focused on alternative energy and intelligent networks (ICT). Obviously, of priority importance was the development of employment, especially for small and medium business (SMEs) and Public/Private Partnerships (PPPs). The speakers, from large metropolitan areas as well as smaller towns, described the difficulties encountered and the results they achieved. Many municipalities affirmed that their first steps in this long process had been registering with the Pact of Mayors, and that the Sustainable Energy Action Plan (SEAP) gave context to their work.
The European Union, through its principal political-economic structures, such as the European Parliament and the European Commission, is working to offer all the citizens of member countries a better standard of living in the long term, even if it requires sacrifices in the near term. I think that we should be optimistic and work together across the political party differences for a better future as Italian and European citizens.
Arch. Piero Pierandrei
(published on Chienti e Potenza)
IX Settimana delle Regioni e Città – EU 2011
Durante il mese di Ottobre 2011 ho avuto l’opportunità di partecipare ad una serie di incontri alla Commissione Europea a Bruxelles in occasione della IX Settimana delle Regioni e Città conosciuta come “Open Days 2011”. Questa manifestazione, della durata di 4 giorni, includeva una serie di oltre 100 workshops che hanno coinvolto circa 6000 persone da tutto il mondo. A questo evento ho partecipato ad 8 sessioni che vertevano su vari temi come la strategia di coesione presente e futura, i fondi europei e le città del futuro. Anche se gli argomenti, apparentemente potevano sembrare diversi, in realtà erano tutti legati da un unico filo conduttore, cioè la Strategia Europa 2020.
Tale strategia concentra la sua attenzione su tre priorità principali: crescita intelligente (basata su un’economia di conoscenza e innovazione), crescita sostenibile (basata su un’economia più competitiva grazie a risorse più efficienti e rispettose dell’ambiente), crescita inclusiva (basata un’economia con un alto tasso di occupazione e di coesione sia sociale che sia territoriale). Queste priorità sono perseguite attraverso una serie di 7 iniziative principali (flagship initiatives) che spaziano dall’educazione all’occupazione, dal digitale alle politiche dell’ industrializzazione in un mondo globale. Attualmente tali iniziative vengono realizzate con l’ausilio di fondi chiamati Fondi Strutturali che si articola in tre sottogruppi dei quali il fondo di coesione è quello di maggior interesse per me. Oltre l’80% di questo fondo è dedicato alle regioni più povere dell’Unione Europea, identificate da un GDP (PIL) pro-capite inferiore al 75% della media europea. In questa categoria rientra anche l’Italia meridionale ed insulare con un GDP del 69%* rispetto alla media EU). L’Italia centrale, che include la Regione Marche, con un GDP del 116%* non appartiene alla prima categoria ma bensì in quella denominata “Regional Competitiveness & Employment” (Competivita’ e Occupazione Regionale). A questa categoria viene dedicato il 16% dei fondi (corrispondenti a circa 8 miliardi di euro l’anno) da suddividersi tra circa 170 regioni europee non comprese nella prima categoria.
Nel corrente programma dal 2007 al 2013, i fondi europei sono utilizzati come co-finanziamenti per progetti tesi a rinforzare l’economia sviluppando innovazioni ed imprenditorialita’, proteggendo l’ambiente, favorendo i trasporti a basse emissioni ed investendo su risorse umane. In alcune sessioni sono stati prospettati dei cambiamenti relativi al prossimo documento per il periodo compreso tra il 2014 e il 2020. Tra questi la novità principale riguarda il continuo monitoraggio sull’effettivo utilizzo dei fondi rispetto al progetto originale. I progetti, per essere finanziati con i suddetti fondi, dovranno includere un dettagliato studio di fattibilità che preveda soluzioni possibili ad eventuali problemi locali di natura legale (come ad esempio espropriazioni ed altro). Questo monitoraggio permetterà all’Unione Europea, da una parte, di individuare e premiare quei paesi che soddisfino al meglio i requisiti richiesti, dall’altra, di sospendere i finanziamenti a quelli che non rispettano gli impegni presi. Si è insistito molto sull’energia alternativa e sulle reti intelligenti (ICT). Ovviamente una grande rilevanza è stata dedicata allo sviluppo dell’occupazione incentrato soprattutto su SMEs (Piccole e Medie Aziende) e PPPs (Publico/Privato Parternariato). I relatori, sia rappresentanti di grandi realtà urbane, ma anche di alcune più piccole, descrivevano le difficoltà riscontrate ed anche i risultati ottenuti. Molte Municipalità affermavano che il loro primo passo in questo lungo iter era stato la sottoscrizione del Patto dei Sindaci e che il SEAP (Piano d’Azione per l’energia sostenibile) rappresentava il proprio contesto di riferimento in questo percorso.
L’Unione Europea, attraverso le sue principali strutture politico-economiche, come il parlamento europeo e la commissione europea, sta lavorando per offrire a tutti i cittadini dei paesi membri un migliore livello di vita nel lungo periodo, anche se ciò comporta dei sacrifici a breve scadenza. Penso che dobbiamo essere ottimisti e lavorare insieme al di sopra delle divisioni partitiche per un futuro migliore come italiani/cittadini europei.
Arch. Piero Pierandrei
(pubblicato su Chienti e Potenza)
*= queste percentuali sono riferite all’anno 2008.